Una croce rossa in campo bianco, inquartata con quattro teste di moro con una benda sulla fronte scendente sugli occhi. Il simbolo del popolo sardo, ufficialmente adottato dalla regione per la prima volta nel 1952. La vicenda della bandiera de I Quattro Mori si sviluppa nel contesto delle complesse relazioni mediterranee, dove la Sardegna ha avuto un importante ruolo di integrazione.
Questo simbolo nella lingua nel nord dell’Isola, il logudorese, è chiamato Sos Battor Moros, invece nella lingua del sud dell’Isola, il campidanese, viene chiamato Is Cuattru Morus. Inoltre nel Sassarese è chiamata Li quattru mori, nel Gallurese Li Cattru Mori, nel Catalano Els Quatre Moros, ed infine nel Tabarchino I Quattru Mói.
Lo stemma dei quattro mori compare per la prima volta nei sigilli della Cancelleria reale aragonese. L’esemplare più antico risale al 1281, sotto il regno di Pietro il Grande. Con la Corona d’Aragona tali sigilli vi giungono a chiusura dei documenti dei re Giacomo II (1326), Alfonso il Benigno (1327-1336) e Pietro IV (1336-1387). Ad oggi è possibile reperire alcuni esemplari nell’Archivio storico comunale di Cagliari.
I Quattro Mori: La leggenda di San Giorgio
Il significato della bandiera sarda affonda le sue radici in un passato di leggende. Infatti l’origine del vessillo dei quattro mori tutt’oggi resta avvolta da un affascinante mistero.
Originariamente il significato della bandiera era legato alle vicende belliche della Corona di Aragona, che dominò la Sardegna dal 1324 al 1479. La storia ci racconta che le quattro teste del vessillo rappresentino le altrettante vittorie conseguite dai catalano-aragonesi in Spagna contro gli invasori mori: Saragozza, Valencia, Murcia e le Baleari.
In particolare, nel ‘400 inizia a consolidarsi la leggenda che racconta la nascita del simbolo presente sulla bandiera sarda. Tutto iniziò con l’intervento di San Giorgio nella battaglia di Alcoraz nel Nord della Spagna. Questo, apparso sul campo di battaglia nelle vesti di un cavaliere bianco con una croce rossa sul petto, avrebbe spiccato le teste di quattro importanti e valorosi principi mori.
La reconquista
La battaglia, conosciuta a molti come reconquista spagnola, venne quindi vinta nel 1096 dagli Aragonesi contro i mori invasori. Questi, sconfitti, lasciarono sul campo di battaglia anche le teste coronate di quattro loro sovrani. Alla fine del secolo, quando la Corona d’Aragona e il regno di Castiglia si unirono nel Regno di Spagna, fra gli stati della Corona, la Sardegna continuò ad usare lo stemma con i quattro Mori. L’Aragona-Catalogna, invece, privilegiò i pali catalani.
Quando poi divenne un possedimento della casa dei duchi di Savoia nel 1718, la Sardegna mantenne comunque come simbolo la bandiera dei Quattro Mori.
Le origini storiche del vessillo
Benché la sua origine sia comunque aragonese, per il popolo sardo questa bandiera ha un significato ben più antico. Infatti la sua storia è precedente alla dominazione aragonese. Il vessillo rappresenterebbe i quattro giudicati, ovvero quattro piccoli stati indipendenti che, tra il IX e il XV secolo, governarono la Sardegna in maniera del tutto autonoma. Difendendo strenuamente la loro isola proprio dalle continue invasioni dei mori.
Il significato della bandiera sarda, la nostra bandiera, è profondo. Ogni dettaglio simbolico è visceralmente legato alle vicende storiche dell’isola. E un viaggio in Sardegna rappresenta un itinerario alla scoperta del nostro affascinante passato.
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